tratto dal libro
di Fernando Pilia:
"Esterzili
- Un paese e la sua memoria"
Numerosi
resti archeologici testimoniano che il territorio di Esterzili era popolato
sin dal periodo prenuragico. La
comunità risiedeva negli attuali territori di Orboredu e Cuccureddì.
Testimonianze
scritte si hanno a partire dal 69 D.C. con la TAVOLA DI BRONZO, un documento
stilato dal preconsole AGRIPPA, emissario dell'imperatore romano OTONE. Nell'epoca
romana il territorio fu luogo di ripetuti scontri tra tribù locali, i GALILLENSES
e i PATULCENSES.
I
bellicosi Galillenses possedevano la regione montuosa della BARBAGIA, luogo
ottimale per difendersi dai legionari romani che tentavano di estendere l'impero
nell'entroterra dell'isola.
A
partire dal 594 le popolazioni della Barbagia furono iniziate al cattolicesimo
per opera di missionari inviati dal papa Gregorio Magno. Intorno
al mille Esterzili venne incluso nella Curatoria della Barbagia di Seulo e compreso
nel Giudicato di Cagliari. Nel
1330 la Barbagia passò sotto il dominio degli ARAGONA e nel 1350 divenne feudo
di Giovanni Carroz. Nel
1478 fu inclusa nel Regno di Sardegna, appartenente al governo spagnolo. Esterzili,
assieme ai paesi vicini, costituì il feudo della famiglia Carroz fino al 1603;
in seguito fu accorpato al Marchesato di Mandas sotto il feudatario spagnolo
don Pedro Maca. Nel
1807 Esterzili fu incluso nella Prefettura di Mandas, nel 1824 fu assegnato
alla provincia di Isili e nel 1839 passò sotto il controllo dei marchesi spagnoli
Giron. Nel
1848 fu incluso nella provincia di Cagliari, fino al 1927, quando venne definitivamente
incluso nella provincia di Nuoro.